Stefano Acerbo

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Conseguita la laurea triennale in Letteratura Greca presso l’Università degli Studi di Pavia, con una memoria dal titolo La figura di Diomede nell’Iliade: ambiguità di un paradigma eroico, ha proseguito i suoi studi di Letteratura Greca giungendo, nel 2011, alla discussione di una tesi su I doni delle Muse e i filtri di Circe: commento filologico e linguistico all’idillio IX di Teocrito.

Recentemente si è addottorato presso l’Università degli Studi di Pisa con una tesi dal titolo I Racconti Mitici della Biblioteca: polivalenza delle immagini nella mitografia di età imperiale, condotta sotto la direzione del prof. Taddei. Il suo principale interesse di ricerca sono le opere dei mitografi, studiate come testimonianze utili a ricostruire la diacronia delle tradizioni in esse confluite. In tale ambito di ricerca si serve della categoria di “polivalenza delle immagini mitiche” elaborata da Gernet nei suoi studi sulla leggenda eroica quale fonte per la conoscenza della protostoria sociale della Grecia antica, una categoria che permette di riconoscere anche all’interno dei racconti la pluralità di valori che un mito ha veicolato nel corso dei secoli. Presso l’università di Pisa ha svolto per tre anni attività di tutorato di Lingua e Letteratura Greca, al fine di aiutare gli studenti nell’apprendimento delle nozioni di morfologia e sintassi greca necessarie per una corretta comprensione dei testi. Ha trascorso sei mesi di studio dal Gennaio 2014 a Giugno 2014 presso il Centre ANHIMA di Parigi, dove ha esaminato la corrispondenza di Ignace Meyerson con Luis Gernet e Georges Dumézil. Ha assistito e partecipato in più occasioni a convegni organizzati presso la Univesitat Autònoma de Barcelona. I suoi interessi di ricerca si incentrano sul mito e la mitografia e le sue intersezioni con altri aspetti della civiltà quali il diritto, la religione e le forme di potere e sovranità.

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